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Esplosione a Gorizia, la barista-amica di Facchettin: «Voleva liberarsi dal suo demone»

Il ritratto di Fabrizio, il disabile che risiedeva al piano terra della palazzina, dopo l’esplosione di viale XX Settembre 

GORIZIA «Frequentava il nostro bar. Prendeva il caffè. Talvolta parlava da solo. Poi, sono riuscita a entrare un po’ in confidenza con lui. Sentivo che aveva bisogno di confrontarsi, dialogare, in un certo senso confidarsi».

Valentina (non vuole rendere noto il suo cognome e nemmeno il locale in cui lavora) era riuscita a entrare “in sintonia” con Fabrizio Facchettin. Una persona gentile ma che più di un’occasione aveva messo in mostra disturbi psichici. «Diceva che voleva liberarsi dal suo...

Pubblicato su Il Piccolo