Trieste, raffica di “non ricordo” nelle testimonianze su Campanile
Diversi colleghi del medico accusato di aver ucciso nove anziani non hanno dato informazioni utili. L’ex capo del 118 Antonaglia: «Fiducia nella magistratura»
TRIESTE C’è una cortina di silenzio attorno all’inchiesta sul dottor Vincenzo Campanile, il quarantaseienne di Monfalcone indagato per omicidio volontario e falso in atto pubblico per nove casi di morti sospette. Le deposizioni di alcuni colleghi del 118 che hanno lavorato a fianco del medico durante gli interventi di soccorso nelle abitazioni di quei pazienti triestini, anziani e con gravi patologie, sono costellate da vari «non ricordo» e «non so». Eppure avrebbero assistito alle iniezioni di propofol, ritenute letali...
Pubblicato su Il Piccolo