Tiziana, Emanuela e il sogno di neolaureate spezzato da un frontale in autostrada. Il dramma delle gemelle siciliane costrette a emigrare al Nord per cercare lavoro
Una delle sorelle muore nello schianto contro un camion, anche la zia che viaggiava con loro ha perso la vita. Feriti i cugini
BOLOGNA. Lo studio, la Laurea, la festa per l’agognato traguardo e poi la partenza verso il nord a caccia di un lavoro, per regalarsi un domani migliore. Con questo sogno Tiziana ed Emanuela Brucato, gemelle siciliane, avevano lasciato casa a Caltavuturo (Palermo) per raggiungere l’Emilia-Romagna in cerca di occupazione: ad accoglierle c’era la zia, «appoggio» ideale per quei giorni spesi tra domande di lavoro e svariati colloqui, prima di rientrare in Sicilia in attesa di una chiamata.
Ma il desiderio di trovare un’occupazione, giusto coronamento degli anni di studio, si è spezzato lungo la strada verso l’aeroporto, in uno scontro frontale sulla via Bazzanese in direzione Bologna: Tiziana ha perso la vita insieme alla zia Lara Cattani, 51 anni, di Formigine, nel Modenese. Nel tremendo impatto con un camion che stava viaggiando in direzione opposta, sono rimasti gravemente feriti sia la sorella gemella di Tiziana, Emanuela, sia il figlio della zia Lara e cugino delle due ragazze, il 25enne Simone Brucato (allenatore di calcio femminile e giovanile della Pgs Smile, società formiginese): entrambi lottano tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell’ospedale Maggiore di Bologna, nel quale sono stati trasportati in elisoccorso.
In un attimo, la fine di tutto. I quattro, a bordo di una Renault Clio, stavano raggiungendo l’aeroporto Marconi di Bologna, ultimo atto di questo periodo vissuto da famiglia unita: Tiziana ed Emanuele sarebbero dovute rientrare nella loro terra, per poi magari risalire alla prima chiamata di lavoro. Le due, 30 anni, erano davvero inseparabili. Lo raccontano frammenti di vita quotidiana, custoditi sul profilo Facebook di Tiziana. Laureate lo stesso giorno, il 17 marzo, all’Università di Palermo, vivevano in simbiosi. L’una, di fatto, era la spalla dell’altra. «A mia sorella, mio porto sicuro dove rifugiarmi quando il mare è in tempesta, grazie per il tuo amore, la tua forza e il tuo costante ottimismo che mi hai trasmesso», scriveva Tiziana rivolta ad Emanuela, nel giorno della laurea. Tanti i ringraziamenti, non poteva mancare quello alla sua altra «metà».
La notizia ha gelato l’intera comunità formiginese. La sindaca, Maria Costi, scrive in un messaggio pubblico rivolto alla sorella superstite e al cugino ferito: «Tutta Formigine è con voi! Prego per Simone ed Emanuela Brucato».
Pubblicato su Il Piccolo