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“I figli di Bronstein” una trappola perfetta per i figli della Shoah

Esce l’opera del polacco Jurek Becker che conclude la trilogia iniziata con “Jakob il bugiardo”, diventato un film, e “Il pugile”

la recensione

La storia d'amore tra Hans e Martha si spegne quando l'incomprensione si frappone tra loro. Nasce da un segreto, spaventoso ed esecrabile, che Hans si rende conto di non essere in grado di condividere. Non ha le parole, non ha gli strumenti, e forse la conferma di non avere nemmeno l'interlocutore giusto, diviene lampante quando la fidanzata, come lui ebrea, accetta con leggerezza la parte in pratica di se stessa, in un film ambientato in epoca nazista, flirtando...

Pubblicato su Il Piccolo