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Spara all’amante e la sfigura ma per i giudici di Trieste aveva i sensi “perturbati”

IL processoIl 4 aprile 1914, nell’affollatissima Corte d’Assise di Trieste, “regna un’afa insopportabile”, scrive il Piccolo. L’imputato “biondo, grassoccio”, portato in barella, ha una pallottola...

IL processo

Il 4 aprile 1914, nell’affollatissima Corte d’Assise di Trieste, “regna un’afa insopportabile”, scrive il Piccolo. L’imputato “biondo, grassoccio”, portato in barella, ha una pallottola “fissa” nel cranio, una gamba paralizzata, dolori continui: uno “stato sì compassionevole, da commuovere tutti i presenti”.

La “danneggiata” è una ragazza “bruna, pallida, lineamenti regolari”. Colpita al volto da 2 proiettili ha perso l’occhio sinistro e “piange o dà in convulsioni” tanto che, nota il cronista, “più che in Tribunale sembra di trovarsi...

Pubblicato su Il Piccolo