Così Graziana Pentich trasformò in amore l’inquietudine di Gatto
Mondadori raccoglie in un Oscar “Tutte le poesie” dell’autore che visse per poco a Sistiana nel 1953
Si dice che i poeti siano degli inquieti, dando al termine un’accezione di spirito, più che fisica. Con Alfonso Gatto, però, il primo tipo di inquietudine si coniuga nell’altro. Difficile individuare, nel corso del Novecento italiano, un poeta che più di Gatto sia sia mosso da una città all’altra, da una regione all’altra, fino a quei viaggi come inviato dell’«Unità» che l’hanno portato a nord e a est dell’Europa.
Inquieti i suoi spostamenti, a caccia di lavoro, di amicizie, di...
Pubblicato su Il Piccolo