I parenti dei deportati: il silenzio è un macigno
Commemorati i fatti del maggio 1945. Romoli: «Volevano uccidere l’anima italiana della città»
«Dimenticare non si può. Sarebbe un dono di Dio, che però non ci è dato ricevere». In queste parole di Clara Morassi Stanta c’è tutto il dolore che ancora alberga nei cuori di tanti che ricordano la tragedia dei deportati in Jugoslavia del maggio 1945. Gli stessi che, numerosi, ieri pomeriggio hanno partecipato all’annuale cerimonia commemorativa di fronte al lapidario del Parco della Rimembranza, organizzata dal Comitato congiunti dei deportati in Jugoslavia. Accanto a comuni cittadini c’erano tutte le principali...
Pubblicato su Il Piccolo