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Ecco perché si pensa all'omicidio politico

Dopo le pressioni italiane crolla anche la finzione della rapina. Liberati i due sospettati. Si indaga sul ruolo dei servizi segreti

UDINE. La “favoletta” dei due criminali comuni che avrebbero ucciso Giulio Regeni è durata poco. L’arco di una notte. Il tempo che il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni facesse trapelare l’irritazione italiana per una verità di comodo e i «forti indizi di colpevolezza» si sono trasformati in semplici «sospetti» con l’immediato rilascio dei due egiziani. Impossibile per le autorità italiane ingoiare la storiella, senza mai dimenticare l’iniziale pantomima sulla morte per incidente stradale, secondo cui lo studente friulano sarebbe...

Pubblicato su Il Piccolo