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Viaggio di un padre calato in quell’inferno chiamato Auschwitz

Folgorante film d’esordio dell’ungherese László Nemes che dopo il Golden Globe ora è candidato anche all’Oscar

Solo pochi giorni fa l'esperienza di portare addosso e vivere sulla propria pelle, segnata ben evidente sulla schiena, la croce rosso sangue di appartenenza al “Sonderkommando” era stata raccontata al Trieste Film Festival nel bel documentario di Giovanni Cioni “Dal Ritorno”. Silvano Lippi, ex sergente fatto prigioniero dai tedeschi nel '43 e deportato a Mauthausen, raccontava il suo penoso compito quotidiano di prelevare i corpi degli assassinati nelle camere a gas per portarle a bruciare nei forni crematori. Nonostante il...

Pubblicato su Il Piccolo