Femminicidio nell'Ascolano, emorragia per lesioni da aggressione
Attesi responsi dell'autopsia, allarme dato con ore di ritardo
ASCOLI PICENO, 22 DIC - Sono attesi fra domani e martedì i primi risultati dell'autopsia sul corpo di Emanuela Massicci, la 45enne uccisa nella notte del 19 dicembre dal marito Massimo Malavolta a seguito di un brutale pestaggio avvenuto nella loro abitazione a Ripaberarda, frazione di Castignano, in provincia di Ascoli Piceno. Secondo quanto trapela, il decesso sarebbe stato causato dalla perdita di sangue dovuta a fratture e traumi, che hanno provocato un'agonia prolungata. Sorge quindi il sospetto che la donna potesse essere salvata se soccorsa in tempo. La morte è stata approssimativamente stimata tra l'una e le due di notte, mentre l'allarme è stato dato solo alle 5.32, quando era orma troppo tardi per intervenire. Sul corpo della donna sono state trovate lesioni pregresse, segno di probabili precedenti episodi di violenza. I carabinieri stanno indagando anche su certificati medici che giustificavano l'assenza della vittima da scuola durante la supplenza terminata il 25 novembre. Malavolta, ricoverato per problemi psichiatrici al Mazzoni, era in cura da anni presso il Centro di Salute Mentale, con frequenti accessi alla struttura, spesso accompagnato dalla moglie. La Procura ha acquisito la documentazione del suo percorso terapeutico e ha sentito un medico della struttura. Il giudice ha disposto il trasferimento di Malavolta nel carcere di Ascoli Piceno non appena le sue condizioni lo permetteranno. L'avvocatessa Saveria Tarquini sostiene invece che la salute mentale dell'assistito renderebbe necessario un trasferimento in una struttura carceraria ospedaliera, dotata di presidio psichiatrico; la legale di difesa sta valutando se presentare un'istanza al Tribunale del Riesame. (ANSA).
Pubblicato su Il Piccolo