Cerimonia in sinagoga Trieste a un anno dalla strage del 7 ottobre: «Per la pace bisogna essere in due»
«Un pogrom che non doveva avvenire» ha affermato il rabbino capo di Trieste, Alexander Meloni.
Una cerimonia aperta a tutta la cittadinanza si è tenuta questa sera, domenica 6 ottobre, nella sinagoga di Trieste per "commemorare il primo anno del primo pogrom del 21/o secolo".
«Un pogrom che non doveva avvenire - ha affermato il rabbino capo di Trieste, Alexander Meloni, a margine - come è possibile usare nel 21/o secolo l'arma del pogrom per fare una guerra? Come in passato l'hanno usato i fascisti e i nazisti». E ancora: «Per fare la pace bisogna essere in due e bisogna che tutti e due riconoscano l'altro».
Tra i presenti, in una sinagoga gremita e presidiata dalle forze dell'ordine, anche esponenti delle altre confessioni religiose, tra cui il vescovo monsignor Enrico Trevisi, e della politica, come il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, la sottosegretaria all'Economia, Sandra Savino, e i parlamentari Debora Serracchiani, Nicole Matteoni e Walter Rizzetto.
Questi mesi, ha detto Ciriani, «hanno visto purtroppo un'ondata dilagante in tutto il mondo di antisemitismo e di intolleranza. Su questo punto il governo non intende indietreggiare». Ribadendo quindi la vicinanza dell'Italia a Israele, il ministro ha sottolineato che «è urgente lavorare per allentare le tensioni a livello regionale e creare le condizioni per un ritorno della pace, con le necessarie garanzie di sicurezza per Israele».
Per l'assessora regionale all'Istruzione, Alessia Rosolen, «in gioco non c'è il sindacato del diritto di criticare, ma il dovere di comprendere che quando si manifesta l'antisemitismo allora è la libertà di tutti che viene minacciata».
Al giorno d'oggi, ha puntualizzato il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, «non pensavamo di vedere quello a cui stiamo assistendo; speriamo che il mondo sia capace di affrontare questo momento drammatico». «La condanna senza se e senza ma di quell'attacco», ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio regionale del Fvg, Francesco Russo, «non ci toglie il dolore per le decine di migliaia di morti in questi mesi nella striscia di Gaza». Serate come questa «devono essere anche l'occasione per chiedere a tutti coloro che ne hanno il potere di lavorare senza tregua perché il ciclo di violenza possa essere interrotto».
«Ricordiamo le vittime e gli ostaggi del 7 ottobre con l'angoscia dovuta a un momento tragico, in cui è tornato alla luce il male antico dell'antisemitismo. Siamo vicini alla comunità ebraica di Trieste e solidali con tutti gli ebrei cittadini italiani ed europei che stanno vivendo una ingiusta condizione di esposizione e rischio. Bisogna avere chiara la distinzione tra politica e governi, tra popoli e appartenenze religiose, evitando strumentali sovrapposizioni. Il cammino verso la pace si compie con gli uomini e le donne che riescono a sopportare tanto male e a lavorare lo stesso per il dialogo» ha dichiarato la deputata Serracchiani
Pubblicato su Il Piccolo