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L’Iran visto da “Taxi Teheran”, il film girato e poi nascosto

ROMA. Sei anni di prigione (ai domiciliari) e il divieto almeno per i prossimi 20 anni di girare film, scrivere sceneggiature, concedere interviste e uscire dall'Iran: sono le condanne subite nel...

ROMA. Sei anni di prigione (ai domiciliari) e il divieto almeno per i prossimi 20 anni di girare film, scrivere sceneggiature, concedere interviste e uscire dall'Iran: sono le condanne subite nel 2010 dal regista Jafar Panahi, per aver supportato le manifestazioni popolari del 2009 che chiedevano più democrazia nel Paese. Il cineasta però non si è fatto fermare: ha continuato clandestinamente a raccontare l'Iran in This is not a film (2011), Closed Curtain (2013), e nel 2015 in Taxi Teheran,...

Pubblicato su Il Piccolo