Alexander, il superstite del bus precipitato a Mestre: «Un boato. Poi tutti quei corpi addosso»
TRIESTE Dalla gita in piazza San Marco a un letto del reparto di Chirurgia toracica dell’ospedale all’Angelo di Mestre. Alexander Lomakyn, 38 anni, ucraino, stringe in mano lo smartphone, l’unico contatto con i familiari rimasti e con il mondo che parla di lui. Era in vacanza con il padre anziano Vasil e in un attimo è cambiato tutto. «Ho sentito un boato, come un terremoto. Mi sono ritrovato in mezzo a corpi senza vita, sangue, persone ferite. Non capisco come...
Pubblicato su Il Piccolo