Niente metastasi al cervello: l’autopsia su Andrea Purgatori rivela la verità
Gli esami disposti dalla procura di Roma per accertare le cause della morte. Indagati due medici per omicidio colposo
L’autopsia per capire se davvero ci sia stato un errore medico, la verità che viene a galla attraverso gli esami: non c’erano metastasi nel cervello del giornalista Andrea Purgatori, scomparso lo scorso 19 luglio dopo un calvario ospedaliero durato quattro mesi. L’esame istologico era stato disposto dalla procura di Roma per accertare le cause della morte.
Oggi c'è stato un incontro tra i consulenti dei pm e quelli delle parti per fare il punto sulla attività effettuata in queste settimane all'istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata. Nel procedimento, avviato dopo una denuncia dei familiari, sono indagati due medici per omicidio colposo.
È possibile che la radioterapia disposta dai dottori della clinica Pio XI che hanno avuto in cura Purgatori abbia avuto effetti estremamente positivi, a tal punto da far scomparire le metastasi, ma se così non fosse, allora si tratterebbe di errore medico da parte degli indagati. È probabile che adesso i pubblici ministeri richiedano un incidente probatorio, una procedura che permetta di cristallizzare non solo l’autopsia, ma anche i referti iniziali, in particolare le lastre sulla base delle quali sono state diagnosticate le metastasi al cervello.
Gli avvocati Alessandro e Michele Gentiloni Silveri comunicano che «in relazione ai risultati preliminari della consulenza tecnica, circolati oggi, la famiglia Purgatori prende atto dell’assenza di metastasi cerebrali a carico di Andrea Purgatori e, come fin dall’inizio di questa vicenda, continua ad confidare nell’operato della Magistratura, con l’unico intento di far accertare la verità degli eventi e le eventuali responsabilità».
Pubblicato su Il Piccolo