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Nicholas Nanut morì all’Aps di Mariano: il Gip dispone l’incidente probatorio in fabbrica

L’esito dell’autopsia conferma il decesso per schiacciamento del 30enne. Indagato l’amministratore unico Arosio, atteso l’accertamento sul macchinario

MONFALCONE All’esito dell’autopsia sembra confermata l’evidenza di uno schiacciamento al torace quale causa che ha portato alla morte il 30enne Nicholas Nanut, nato a Monfalcone e residente a Cormons, nell’ambito dell’infortunio avvenuto lo scorso maggio all’interno dello stabilimento Aps Arosio Extrusione di Mariano, dove il giovane lavorava con un contratto interinale.

Le indagini della Procura, coordinate dai sostituti procuratori Ilaria Iozzi e Giulia Capella, proseguono in ordine all’accertamento tecnico del macchinario, tuttora quindi sotto sequestro, presso il quale il giovane, assieme ad un collega, stava operando nel corso del turno notturno.

In questo caso si procede tramite incidente probatorio, disposto dal Gip che ha accolto la riserva proposta dalla difesa dell’unico indagato, l’amministratore unico Claudio Arosio.

L’avvocato Maurizio Conti, del Foro di Udine, infatti, ha ritenuto di avvalersi di questo istituto del diritto processuale penale al fine di poter interloquire sulla formulazione dei quesiti al perito del Tribunale e di nominare un proprio consulente per assistere all’accertamento tecnico. Il Gip ha incaricato l’ingegner Mario Piacenti, con studio a Venezia-Mestre. Con ciò, a fronte della richiesta da parte dei pm di un accertamento tecnico irripetibile. L’incidente probatorio permette l’acquisizione anticipata di elementi di prova, in una sorta di “cristallizzazione”, che siano pienamente utilizzabili in dibattimento proprio perché sono stati assunti con la garanzia del contraddittorio data dalla presenza delle parti. Un primo accesso all’area posta sotto sequestro è avvenuto il primo agosto nel corso del quale, anche in ragione del maltempo, l’intervento si è limitato a una sostanziale messa in sicurezza del macchinario. Con i primi di settembre, il perito, alla presenza dei consulenti di parte, proseguirà con i relativi accertamenti. Ai fini del deposito della perizia il giudice ha stabilito il termine di 90 giorni.

Il macchinario, della lunghezza di una decina di metri, rientrante nella linea produttiva dello stabilimento, è dotato di un’apposita recinzione, ed è provvisto di dispositivi di sicurezza. L’accertamento, dunque, permetterà di acquisire tutti gli aspetti circa le caratteristiche e lo stato dell’impianto quanto ad efficienza e manutenzione, verificando se le misure di sicurezza abbiano garantito l’effettiva funzionalità di protezione, come pure se siano intervenuti eventuali imprevisti o circostanze diverse, quali un possibile malfunzionamento. Quella notte di maggio il trentenne assieme ad un collega era alle prese con una pressa, quando, nella fase di chiusura del macchinario, ne è stato in qualche modo “investito”, rendendo purtroppo inutili i soccorsi e le manovre salvavita, tanto da non poter far altro che decretare il decesso. Aps Arosio Extrusion è un’azienda specializzata nella produzione di profili estrusi di alluminio a disegno, ed è una delle più prestigiose realtà industriali nel panorama italiano dell’estrusione, vantando una lunga esperienza tecnica. Negli ultimi anni nella sede di Mariano sono stati effettuati numerosi investimenti, interni e sul territorio.

Pubblicato su Il Piccolo