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Naufragio sul lago Maggiore, una 007 triestina fra le vittime

Tiziana Barnobi, 53 anni, faceva parte dell’intelligence italiana. Morti anche un suo collega, un ex agente israeliano e la compagna dell’armatore. Il battello travolto da un’ondata di maltempo

TRIESTE C’è anche una donna di origine triestina, Tiziana Barnobi, fra le quattro vittime della tragedia dell’altra sera sul lago Maggiore, tra Sesto Calende e Lisanza in provincia di Varese, dove è naufragata una barca turistica. Cinquantatrè anni, coniugata e mamma di un figlio ancora minorenne, Barnobi era una agente dell’intelligence italiana, per la precisione dell’Aise (Agenzia sicurezza estera). Dopo la laurea in Economia che aveva conseguito a Trieste, avrebbe frequentato l'Istituto superiore di direzione aziendale (Isda) a Roma, dove da tempo viveva. Le vittime

A dare notizia della morte di Barnobi è stato lo stesso Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica di cui l’Aise è parte: oltre a Barnobi infatti è morto un altro dipendente del Comparto intelligence, Claudio Alonzi, 62 anni, coniugato e padre di due figli. I due - ha fatto sapere ancora il Sistema - si trovavano in zona per partecipare a un incontro conviviale organizzato in occasione del festeggiamento del compleanno di uno della comitiva. L'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano e i vertici del comparto hanno espresso «vicinanza e dolore». Le altre due vittime del naufragio sono un ex appartenente alle forze di sicurezza israeliane, Shimoni Erez, 60 anni, e la compagna dell'armatore, Anya Bozhkova, 50 anni, di origini russe. Il naufragio

La House boat sulla quale il gruppo viaggiava, secondo le ricostruzioni degli investigatori, per un'improvvisa scarica di pioggia e vento si è capovolta e poi è affondata, scaraventando in acqua la maggior parte dei 24 passeggeri, 20 dei quali sono riusciti a salvarsi. La Procura di Busto Arsizio ha aperto un'indagine. La “Gooduria” - così si chiamava la barca di Carlo Carminati, 53 anni di Monvalle (Varese), che su quel natante viveva con la compagna Anya Bozhkova - era stata varata a metà anni Ottanta, un sedici metri che da scheda tecnica pubblicata sul sito di prenotazione poteva ospitare 15 persone. La barca è salpata dal cantiere Piccaluga di Sesto Calende per una gita organizzata, come appunto reso noto dall'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, per poi dirigersi verso Arona (Novara). Intorno alle 19 il maltempo ha sorpreso diverse imbarcazioni, tra cui la stessa Goduria, con vento molto forte e pioggia battente concentrati in pochissimi minuti. Travolta da una bomba d'acqua e da una tromba d’aria la barca si è capovolta trascinando gli occupanti nelle fredde acque del lago. I soccorsi

Alcuni residenti hanno assistito all'arrivo dei primi soccorsi. «Abbiamo sentito delle urla e siamo usciti», ha raccontato una donna, «poco dopo abbiamo sentito sirene e visto elicotteri». «Ho visto arrivare un ragazzo, credo il primo superstite, ha nuotato fino a qui e ha dato l'allarme», ha raccontato un altro residente, «fortunatamente ambulanze, vigili del fuoco e carabinieri sono arrivati subito».

Il primo cadavere ad essere recuperato, nel tarda serata di domenica, è stato quello del pensionato delle forze di sicurezza israeliane - come confermato dal ministero degli Esteri di Gerusalemme - avvistato dall'elicottero dei vigili del fuoco. La seconda salma recuperata è stata quella di Alonzi, anche questa recuperata dagli specialisti in volo.

La salma di Barnobi e quella di Bozhkova sono state recuperate dai sommozzatori, non lontano dal relitto, a circa 16 metri di profondità. Un'amica di Bozhkova è arrivata al cantiere nautico dal quale la barca era salpata: «Speravo di arrivare e scoprire non si trattasse proprio di loro due, ma purtroppo è così», ha detto con la voce rotta dal pianto, «vivevano a bordo, era la loro casa, io avevo fatto una gita una volta». Con l'ausilio di speciali palloni ad aria compressa, i vigili del fuoco dei nuclei sommozzatori di Milano e Torino, con il supporto degli specialisti del soccorso acquatico di Varese, hanno lavorato ieri per recuperare il natante affondato.

Per poter dare risposte certe sulle eventuali responsabilità umane nella tragedia, saranno necessari accurati approfondimenti investigativi, a partire dal rispetto delle norme di sicurezza a bordo e il numero di persone presenti rispetto alla capacità di trasporto dell'imbarcazione.

Pubblicato su Il Piccolo