Tredicenne va a scuola e spara: morti otto studenti e il custode. Ecco cosa sappiamo della strage di Belgrado
Oltre alla pistola del papà aveva una mappa e un elenco di persone da eliminare. È stato lui a chiamare la polizia. Per la legge non è penalmente responsabile
BELGRADO «Ditemi come un ragazzino armato può entrare in una scuola, ditemelo, qualcuno deve saperlo», urla disperata e rabbiosa una mamma all’indirizzo degli agenti, davanti alla scuola ormai quasi deserta, circondata ancora dalla polizia per permettere i rilievi della Scientifica. Poco distante, su una panchina, un ragazzino – avrà dodici, tredici anni – prima grida, poi trema, rimane in silenzio, abbraccia finalmente sua madre e si mette a piangere a dirotto. Poco distante un adulto, forse un padre, lancia improperi...
Pubblicato su Il Piccolo