Auto sulla folla, ucciso sul lungomare di Tel Aviv il turista italiano Alessandro Parini. Mattarella: “Esecrazione per il vile atto”. La procura di Roma apre un’inchiesta
Due i feriti italiani, uno è Roberto Niccolai, l’altro nome ancora non è stato diffuso. Tajani: «Uno sarà dimesso nelle prossime ore. La salma presto in Italia». I nostri connazionali coinvolti nell’attentato rientreranno oggi. Le condoglianze di Israele: «Terrorismo nemico comune». Il killer ucciso dalla polizia. Il fratello: «È stato un incidente»
È di un morto e sette feriti il bilancio di quello che si crede sia un attentato avvenuto ieri sera in Israele, sul lungomare di Tel Aviv. La vittima, conferma la Farnesina, è Alessandro Parini, un turista italiano di 35 anni, avvocato di Roma, arrivato soltanto ieri nel paese con amici. Il killer è stato ucciso dal fuoco della polizia. È stato identificato come un 45enne arabo israeliano di Kfar Kassem, a nord est di Tel Aviv, di nome Yousef Abu Jaber. I media israeliani - dopo una prima versione - avevano successivamente riferito del possibile furto dell'auto di Abu Jaber - una Kia - da parte di sconosciuti e che quindi non poteva essere stato lui l'autore dell'attacco. Ipotesi poi smentita. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per terrorismo, omicidio e lesioni.
L’attentatore avrebbe colpito almeno due persone con un'arma da fuoco, mentre altre persone sono state colpite dall’auto lanciata a forte velocità sulla passeggiata vicino a un parco del lungomare. Quattro dei feriti sono giunti all'ospedale Ichilov di Tel Aviv e secondo i medici sono tutti in condizioni «medie o leggere». La televisione pubblica Kan ha aggiunto che tre feriti sono cittadini britannici e due italiani, si conosce solo il nome di uno di loro: è Roberto Niccolai, che non faceva parte del gruppo di Parini. Le condizioni dei feriti non sono gravi. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la sua esecrazione per il «vile atto terroristico», rivolgendo ai familiari e amici di Parini i sentimenti di cordoglio e di vicinanza della Repubblica e suoi personali. Ha espresso inoltre al Presidente dello Stato d'Israele, Isaac Herzog, le condoglianze della Repubblica Italiana. Lo Stato di Israele ha invece espresso le condoglianze alla famiglia della vittima e all’Italia: «A nome del governo e del popolo di Israele invio le nostre condoglianze alla famiglia e agli amici di Alessanadro Parini – scrive su Twitter il ministro degli Esteri Eli Cohen –, così come al governo e a tutto il popolo italiano. Il terrorismo omicida nemico di tutti noi. Auguro ai feriti una pronta guarigione».
La salma «dovrebbe rientrare nei prossimi giorni in Italia», ha detto a SkyTg24 il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolineando la «vicinanza del governo» alla famiglia e ricordando di aver «parlato a lungo con il padre». «Uno degli italiani potrebbe essere dimesso nel giro di poche ore – ha aggiunto –. L'altro credo abbia bisogno ancora di qualche giorno». E poi: «I nostri funzionari dell'ambasciata in Israele stanno seguendo personalmente» gli avvenimenti «in stretto contatto con le autorità israeliane». Parini, e i due feriti «non facevano parte dello stesso gruppo». I connazionali coinvolti nell’attentato rientreranno invece già questo pomeriggio. Secondo quanto si apprende, saranno accompagnati nel primo pomeriggio dal personale dell'ambasciata italiana all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv da dove prenderanno un volo diretto a Roma.
L'esatta natura dell'attacco non è stata immediatamente chiara, ma il ministero degli Esteri l'ha definito un «attacco terroristico», un termine che i funzionari israeliani usano per gli assalti dei palestinesi. L'auto ha investito un gruppo di persone vicino a un famoso parco sul mare prima di ribaltarsi.
La testimonianza dell’amico di Alessandro
la prima testimonianza diretta dell’uccisione di Parini è di un suo amico: «Abbiamo sentito il rumore dell'auto che ci passava accanto, poi gli spari e ci siamo dispersi. Quando siamo tornati indietro abbiamo visto Alessandro steso in terra nel sangue», dopo essere stato investito dalla macchina. Eravamo appena arrivati in città e stavamo andando a raggiungere l'altra metà della comitiva in un ristorante di Giaffa».
L'attacco è avvenuto sullo sfondo delle accresciute tensioni dopo gli attacchi aerei israeliani su obiettivi militanti palestinesi sia in Libano che a Gaza, nonché un attacco a fuoco nella Cisgiordania occupata che ha ucciso due israeliani. Ciò ha fatto seguito a giorni di violenza e disordini nel luogo sacro più sensibile di Gerusalemme, il complesso della moschea di Al-Aqsa nella Città Vecchia. Il gruppo militante di Hamas che governa Gaza ha elogiato l'attacco a Tel Aviv come una risposta ai «crimini contro la moschea e i fedeli di Al-Aqsa» da parte di Israele.
Schlein: “Cordoglio del Pd per Parini”
«Grande dolore di fronte a quanto accaduto a Tel Aviv, condanniamo con forza il vile attentato ed esprimiamo profondo cordoglio per l'uccisione di Alessandro Parini: alla sua famiglia e ai suoi cari giunga la vicinanza mia personale e di tutta la comunità del Partito Democratico, così come alle persone rimaste ferite». Così in una nota la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Netanyahu ordina ampio richiamo dei riservisti
Dopo aver appreso dell'attentato di Tel Aviv il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ordinato il richiamo di tutte le forze della riserva disponibili della Guardia della frontiera. Ha inoltre ordinato al capo di stato maggiore generale Herzi Halevi di richiamare anche riservisti dell'esercito. Lo ha reso noto il suo ufficio. In precedenza erano stati richiamati anche riservisti dell'aviazione militare.
Jihad islamica, l’attacco è una risposta per i palestinesi
L'attentato di stasera a Tel Aviv è una «risposta naturale e legittima ai crimini dell'occupazione contro il popolo palestinese» Così in una nota la Jihad Islamica, che ricorda come l'attentato sia stato eseguito a un anno esatto di distanza dall'attacco nei pressi di Dizengoff Street, nel centro di Tel Aviv, in cui morirono tre persone.
Hamas: risposta ai crimini contro Al-Aqsa non si fermerà
«Le operazioni per rispondere ai crimini dell'occupazione ad Al-Aqsa si stanno intensificando e non si fermeranno». Lo ha affermato un portavoce di Hamas, citato dai media arabi, commentando l'attentato di stasera. «L'operazione di Tel Aviv dimostra la capacità della resistenza e dei suoi giovani di colpire l'occupazione», ha aggiunto il portavoce, senza rivendicare l'attacco.
Pubblicato su Il Piccolo