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Migranti, la poesia di Erri De Luca per i morti nel Mediterraneo: “Prendete e mangiatene tutti”

I versi dello scrittore dopo il naufragio di Cutro: «Fate questo in memoria di noi / che rimaniamo a riva»

Ricorda un po’ la liturgia del rito dell’Eucarestia e un po’ I morti di Eugenio Montale la poesia Per i pesci del Mediterraneo che Erri De Luca ha scritto per non dimenticare la tragedia del naufragio di Cutro. Un atto di accusa contro un governo incapace di salvare vite umane.  

Rivolgendosi ai pesci, l’autore scrive:

Prendete e mangiatene tutti.

Questi sono i corpi planati

a braccia aperte sul fondale.

In terra sono stati crocefissi,

ora sono del mare e di voi pesci.

Prendete e mangiatene tutti,

che non avanzi niente,

nessuna delle corde vocali

che hanno gridato a vento.

Fate questo in memoria di noi

che rimaniamo a riva.

Lasciatevi afferrare dalle reti

per essere venduti sul banco del mercato,

dove i sopravvissuti furono venduti.

Sarete sulle nostre tavole imbandite.

Di voi, sazi di loro, mangeremo tutto.

Conservate una spina per le nostre gole,

toglietela dalla corona dei perduti.

Trovato un altro corpo a Steccato di Cutro

Mentre scriviamo, è stato appena rinvenuto – come apprende l'Adnkronos – il corpo di un’altra vittima del naufragio del 26 febbraio scorso, dopo il cadavere scoperto questa mattina. Il corpo senza vita è di un uomo ed è stato trovato a Steccato di Cutro. Le vittime accertate salgono così a 81.

Pubblicato su Il Piccolo