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Addio a Pesaola, il “Petisso” di Napoli

Grande fumatore, superstizioso, vinse anche uno scudetto a Firenze

NAPOLI. Un piede sinistro capace di disegnare con il pallone traiettorie perfette destinate ai compagni d'attacco, il cappotto portafortuna color cammello indossato da allenatore anche sotto il solleone, 40 sigarette fumate ogni giorno, anche di domenica sulla panchina, ed un amore grande e smisurato per Napoli, «un posto dove non ti senti mai solo».

Questo era Bruno Pesaola, il “Petisso”, che significa piccoletto (era alto 1 metro e 65 centimetri), calciatore ed allenatore, morto a Napoli alla soglia dei 90...

Pubblicato su Il Piccolo