Tra Kafka, Blade Runner e fiaba horror Cavazzoni crea il noir dell’alienazione
L’autoindagine surreale di un ragazzo convinto di essere stato ucciso e trasformato in androide
«Un giorno gli uomini saranno di plastica. Si vivrà all’infinito, nella felicità, la plastica resiste alle intemperie, galleggia in mare, resiste anche se seppellita». Parole profetiche e inquietanti che Ermanno Cavazzoni fa pronunciare al dottor Animini, l’unico alleato di Andrè Pacini, il 22enne protagonista de “La madre assassina”. Un futuro eterno, ma artificiale: sarà questo il destino dell’umanità? E in fondo, fino a che punto la percezione del mondo che ci circonda e di noi stessi, già oggi, può...
Pubblicato su Il Piccolo